Profilo Artistico

Il percorso artistico di Angelo Barone nel suo svilupparsi è andato connotandosi sempre più come una sorta di ‘archeologia dell’immaginario’, ossia un progressivo addentrarsi nel profondo della propria esperienza e delle forme immaginifiche interiori che essa ha generato nel tempo, per farne emergere delle occorrenze significative. 

E’ una vera e propria opera di scavo nell’interiorità alla ricerca di ‘reperti’ della storia personale e al contempo della vicenda umana tout-court. L’interiorità in cui ci si immerge non è però vaga e impalpabile ma è un sentire generato dall’incontro con la materia e da essa contaminato e, a sua volta, la materia appare segnata e trasfigurata dalla relazione profonda col sentire umano. 

In tal senso, l’esplorazione si compie all’interno di elementi di esperienza che potremmo definire ‘concrezioni di anima-materia’ e del loro strutturarsi in forme-architetture simboliche; uno strutturarsi che, si badi, non è mai scontato ma è il risultato di un travaglio umano ed artistico che si riattualizza ad ogni opera. E’ una ‘città interiore’ i cui ambienti vanno ricostituiti, come ogni operazione propriamente archeologica, ridando una collocazione ai reperti all’interno dello spazio-tempo, in questo caso interiore e pittorico. 

E così sulla tela prendono forma porzioni di universi con zone chiare e altre ancora oscure; stratificazioni di piani che si muovono tra rivelazioni e occultamenti; accostamenti simbolici a volte concilianti ed altre decisamente spiazzanti; ricombinazioni raffigurative delle categorie percettive dentro/fuori, prima/dopo, soggetto/oggetto. E’ insomma una ricostruzione i cui esiti non sono affatto prevedibili né definitivi. 

Si tratta dunque di creazioni solo apparentemente immobili ma, al contrario, attraversate da un dinamismo profondo ancorchè non ostentato: del resto molte opere di Barone potrebbero essere viste come la parte terminale di una sorta di “pendolo della memoria”, sospeso nel cielo dell’anima e colto in un mistico istante del proprio perenne e fecondo oscillare...Oscillazione, o forse sarebbe più appropriato dire ‘scossa’ percettiva, che è in effetti caratteristica costante dell’esperienza fruitiva dei suoi dipinti. 

In definitiva, l’opera di Angelo Barone si pone come profonda testimonianza della possibilità di scongiurare la possibile frantumazione di senso dell’esperienza, ricomponendo mediante il processo artistico mondi e storie e rigenerando in tal modo il significato individuale ed universale dell’esistere. 

Aldo D’Angiò                                                                                                            

 

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